Gite ed escursioni

Gite ed escursioni a Paneveggio 

Il nostro Albergo La Bicocca è in una posizione privilegiata per gite ed escursioni a Paneveggio, in quanto è situato al centro del parco naturale e a pochi passi dal prato recintato dove si trovano i cervi.


Le guide del parco naturale di Paneveggio organizzano sempre gite ed escursioni per accompagnare all'interno del parco gli ospiti che preferiscono affidarsi a loro e non percorrere i sentieri in autonomia. Di seguito potrai scoprire alcune delle escursioni più belle da fare durante la tua vacanza.

Forte Dossaccio

  • lago di Calaita

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  • Partenza tempi e dislivelli

    Il percorso parte nei pressi del Centro Visitatori di Paneveggio a 1.500 metri. Poco più in basso, a poche centinaia di metri, nei pressi del ponte sulla statale, dove inizia la Val dei Buoi, iniziano le indicazioni per il forte. Si percorre una strada forestale e nell'ultimo tratto una mulattiera militare. Il percorso è completamente tabellato. Dopo un ora si giunge al forte a metri 1.838. Il dislivello è intorno ai 350 metri.

  • Percorso

    A Paneveggio il Centro visitatori “Terra Foresta” racconta la maestosa foresta demaniale. Un vasto lembo di bosco che si estende per circa 2700 ettari a ventaglio sull’alto bacino del Travignolo, tra la catena del Lagorai, le Pale di San Martino e le Cime di Bocche, ad una quota compresa tra i 1400 e 2150 metri. Il Centro Visitatori del Parco occupa gli ambienti ristrutturati di una ex segheria alla veneziana. Gli allestimenti parlano, in particolare, dei segreti del suolo e del sottosuolo della grande foresta. Il visitatore ha modo di scoprire così la ricchezza e la biodiversità che si nasconde in quello spazio che normalmente non si osserva ma si calpesta: l’humus e i primi strati del suolo. Lasciata la località di Paneveggio ci si incammina lungo la strada forestale. Dopo circa un chilometro si arriva ad una grande radura le “Carigole”, frequentata da cervi e caprioli. Da qui si continua all'interno di estesi boschi di abeti rossi, alcuni secolari, possono raggiungere i 40 metri di altezza. L'ultimo tratto si percorre su una mulattiera militare. Giunti al forte, si apre uno straordinario panorama sulle cime del Gruppo del Lagorai e sulle Pale di San Martino

Malga Bocche

  • ponte sospeso lungo sentiero Marciò

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  • Partenza

    Si parte dalla località Paneveggio dove è presente un ampio parcheggio accanto al Centro visitatori che è raggiungibile anche utilizzando le navette in partenza dalla Valle di Fiemme e dalla Valle di Primiero (per gli orari è possibile consultare la pubblicazione “Il Parco in tasca” o la pocket card, disponibili anche sul sito web del Parco www.parcopa.org). Orario estivo del centro 9-12.30 e 14-17.30. tel. 0462/576283.

  • Tempi e dislivelli

    Il percorso è ad anello. Il tempo di percorrenza è di 1 ora e 30 minuti all’andata. Al ritorno è possibile calcolare ancora lo stesso tempo perché il percorso è più ampio. Si parte da Paneveggio (1524m) e si raggiunge Malga Bocche (1946m), il dislivello è di circa 400 metri.

  • Il percorso

    L’itinerario parte da Paneveggio, accanto alla mensa del Demanio forestale, situata ad un centinaio di metri a monte della Stazione forestale. Il primo tratto coincide con il percorso Val Miniera. Lungo questo tratto di sentiero sono presenti precise indicazioni ad ogni bivio. Si attraversano così straordinari ambienti, costituiti dalla grande foresta di Paneveggio. Qui, gli abeti rossi costituiscono quasi il 90 % degli alberi della foresta. Tra di essi ne sopravvivono ancora di secolari, che possono raggiungere i 40 metri di altezza. Dopo circa 30 minuti lungo questo sentiero si giunge ad una strada forestale che si percorre per circa un quarto d’ora. Ci si immette, quindi, su una mulattiera, a tratti lastricata, risalente alla Prima Guerra mondiale. Dopo circa 45 minuti si giunge nei pressi dei pascoli; qui prima di lasciare la mulattiera è possibile ammirare una suggestiva visione sul Rio Bocche, che crea lungo la sua discesa delle forre straordinarie. Dalla Malga una visione unica permette di vedere l’incontro fra le Pale di San Martino e la Catena del Lagorai. Per il rientro dalla malga si può cambiare leggermente tragitto il sentiero segnavia 626 CAI, che parte proprio di fronte alla malga, verso valle. Dopo 20 minuti lungo questo sentiero ci si trova sulla strada forestale pianeggiante che, dopo poco più di un’ora, conduce nuovamente a Paneveggio, accanto alla Stazione Forestale. Al Centro Visitatori di Paneveggio, denominato “Terra Foresta”, è raccontata la foresta omonima di abete rosso, nota a tutti come la Foresta dei Violini per la qualità dei suoi ambienti di risonanza usati dai liutai di ogni tempo. Quest’anno, presso lo spazio espositivo del centro, è allestita la mostra dedicata alle farfalle presenti nel Parco. Le specie di papilionoidei censiti nell’ultimo biennio appartengo a 91 specie con diverse di queste particolarmente rare e di interesse comunitario.

La Val Venegia

  • ponte sospeso lungo sentiero Marciò

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  • Dove si trova

    Il percorso parte nei pressi del Centro Visitatori di Paneveggio a 1.500 metri. Poco più in basso, a poche centinaia di metri, nei pressi del ponte sulla statale, dove inizia la Val dei Buoi, iniziano le indicazioni per il forte. Si percorre una strada forestale e nell'ultimo tratto una mulattiera militare. Il percorso è completamente tabellato. Dopo un ora si giunge al forte a metri 1.838. Il dislivello è intorno ai 350 metri.

Lago di Paneveggio / Forte Buso

  • lago di Calaita

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  • Partenza

    Dal nostro hotel proseguiamo fino al centro visitatori di paneveggio, prendiamo indicazioni per il sentiero marció , seguendo le indicazioni arriviamo fino al lago .

Il ponte sospeso lungo il sentiero Marciò

  • ponte sospeso lungo sentiero Marciò

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Questa è una delle gite ed escursioni di Paneveggio più emozionanti anche se non conduce a panorami mozzafiato.

  • Dove si trova

    Si parte dal parcheggio dietro il Centro visitatori Terra Foresta a Paneveggio (1524 m) che si trova a circa 15 minuti da passo Rolle.

  • Il percorso

    L’itinerario si sviluppa all’interno della foresta di Paneveggio, nota come la “foresta dei violini” per i suoi pregiati abeti rossi utilizzati per costruire le casse armoniche di violini di alta qualità. 


    È un percorso ad anello, adatto a tutti, perché il dislivello è di soli 20 metri e in circa 60 minuti si torna al punto di partenza.

    Si imbocca la strada forestale che parte dal parcheggio e si seguono le indicazioni per il sentiero Marciò. Poco dopo si attraversa un magnifico ponte coperto sul Travignolo da cui vedere sotto i propri piedi il torrente che scorre impetuoso attraverso dei riquadri di vetro inseriti nella pavimentazione.

    Il sentiero prosegue poi nella foresta dove sono stati collocati dei pannelli informativi rivolti principalmente ai bambini, che si divertiranno ad indovinare a quale animale  appartengono le diverse impronte.


    Quasi alla fine del sentiero si attraversa il ponte sospeso su una forra attraversata dal Travignolo, un torrente impetuoso che nella gola forma bellissime rapide e cascate. Il ponte non oscilla tanto, quindi ci sentiamo di dire che può essere attraversato anche da chi ha un po’ di timore e la traversata è abbastanza breve.


    Dal ponte al parcheggio la distanza è breve. Se si è interessati solo al ponte si può percorrere il sentiero in senso contrario rispetto a quanto proposto e si arriva con solo pochi minuti di cammino.

Baita Segantini

  • ponte sospeso lungo sentiero Marciò

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  • Percorso , tempi e dislivelli

    Da Passo Rolle (1984 metri s.l.m.) si deve raggiungere la Baita Segantini (2182 metri s.l.m.) presso il Passo della Costazza. Vi è la possibilità di utilizzare in estate le navette (15 minuti il tempo di percorrenza) in partenza dal Passo.


    A piedi il tempo di percorrenza e di circa un'ora (tre chilometri di distanza e 200 metri di dislivello).


    Dalla Baita Segantini di deve imboccare il sentiero R01 (completamente tabellato) per procedere per circa un'ora.


    La prima parte del sentiero procede pianeggiante e in leggera discesa.


    L'ultima parte è in salita per arrivare alla Cima Castellazzo  (2333 metri s.l.m.).

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